mercoledì 7 novembre 2007

UN ALBERO PER ANNA

AL SINDACO DI MILANO, LETIZIA MORATTI

AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI MILANO, MANFREDI PALMERI

Anna Politkovskaja era una coraggiosa giornalista russa che è stata uccisa nell’ascensore della sua casa di Mosca il 7 ottobre 2006. Era conosciuta in Russia come nel resto del mondo per il suo modo di affrontare le vicende che seguiva, con rigore professionale ma anche con grande passione.

Era stata inviata (dal suo giornale indipendente, la Novaja Gazeta) decine di volte in quella terra sfortunata che è il Caucaso e soprattutto in Cecenia, dove aveva denunciato (per averli visti o grazie ai suoi ottimi rapporti con fonti primarie) i crimini commessi dall’esercito russo. Non ha mai giustificato il terrorismo ceceno e ha sempre invitato le due parti a dialogare, unico percorso possibile per una soluzione pacifica del conflitto.

La fiducia nel dialogo Anna l’aveva anche esercitata in prima persona facendo da mediatrice durante il sequestro degli spettatori del teatro Dubrovka di Mosca, conclusosi poi - suo malgrado - con la morte di 200 tra terroristi e civili, per l’uso di un misterioso gas da parte delle forze speciali russe. Inoltre intendeva proporsi come mediatrice durante il drammatico sequestro nella scuola di Beslan, ma si era sentita male in volo mentre si recava in Ossezia, forse avvelenata.

Indomita, aveva organizzato un convoglio per far fuggire da Grozny bombardata 89 anziani abbandonati in un ospizio e aveva martellato con articoli e inchieste fino a ottenere la condanna da parte di un tribunale russo di Yuri Budanov, colpevole di aver rapito, violentato e ucciso una ragazza cecena di appena 18 anni. Il colonnello è stato successivamente amnistiato.

Anna Politkovskaja non era molto amata a Mosca perché non aveva voluto schierarsi con il Potere e non aveva accettato di nascondere le barbarie. All’estero invece era molto apprezzata, tanto da aver vinto il Global Award for Human Rights Journalism di Amnesty International (2001), il Freedom to Write Award del PEN (2002), il Courage in Journalism Award (2002), il Premio Olof Palme (2004), il Premio per la Libertà e il futuro dei media del Media City Leipzig (2005) e l’ International Journalism Award (2006).

Come ha scritto André Glucksmann: Sensibile al dolore degli oppressi, incorruttibile, glaciale di fronte alle nostre compromissioni, Anna è stata, ed è ancora, un modello di riferimento. Ben oltre i riconoscimenti, i quattrini, la carriera: la sua era sete di verità, e fuoco indomabile.”

A questa donna straordinaria i sottoscritti chiedono venga dedicato un albero nel giardino dei Giusti di Milano sul Monte Stella, un’istituzione che è nata per ricordare le figure morali che hanno avuto il coraggio di battersi per la difesa della dignità umana di fronte ai crimini contro l’Umanità.

La figura esemplare di Anna non deve essere dimenticata perché mostra la possibilità dei singoli individui di opporre al Male l’argine invalicabile della propria coscienza. La sua storia, pur tragica, ci dà la forza di credere ancora nella capacità degli uomini di ribellarsi alla barbarie.

Un albero in suo onore può diventare così un esempio per le nuove generazioni ed educare alla responsabilità contro l’indifferenza.

Per aderire: unalberoperanna@gmail.com

Filippo Ajello, impiegato

Natasha Aleksandrov, studentessa

Antonella Baccaro, giornalista

Luciano Belli Paci, avvocato

Antonio Bisignano, studente Facolta' di Scienze politiche Milano

Pietro Borgo, giornalista pubblicista

Alberto Angelo Alfredo Bruno, Presidente Provinciale di Milano della Croce Rossa Italiana

Anna Caizzi, pensionata

Orlando Amedeo Cangià, pensionato

Romolo Cappola

Carlo Castriota, giornalista

Mirella Cavarocchi

Giovanni Cinà, studente dell'Università Statale di Milano

Fiorello Cortiana

Assunta D'Amore,consulente

Luisella Giovanna Daziano, giornalista

Rolando Degasperi

Elisabetta Denti, ex commessa, pensionata.

Roberto Di Gloria, impiegato

Massimiliano Di Pasquale, giornalista freelance

Micaela Di Pasquale, medico

Mario Donati, operaio

Elena Failla, educatrice

Alessandra Ferretti, ricercatrice

Fabio Fimiani, giornalista

Andrea Franco, studente.

Lorenzo Frigerio giornalista e ricercatore, Ufficio presidenza Libera

Paola Galbiati, impiegata

Luka Lisjak Gabrijelčič, studente presso la Central European University (Budapest)

Claudio Godani, insegnante

Federica Lozej, operatrice ONG (CeLIM Milano)

Anna Lucarelli, insegnante in scuole statali di I grado

Chiara Macconi, Centro PEN della Svizzera italiana

Antonella Matronola, avvocato

Maurizio Merletti, libero professionista, grafico.

Maria Elena Murdaca

Gabriele Nissim, scrittore e saggista

Daniela Padoan, scrittrice

Giambattista Pera

Alberto Popi, ex artigiano, pensionato.

Mariella Principato, docente filosofia

Andrea Riscassi, giornalista, inviato Rai

Claudia Rotta

Carla Serra

Silvia Serra

Anna Tiscio

Gloria Tomasini, medico

Giovanna Tomassucci, docente Università di Pisa

Alberto Tronchin, studente di Storia

Giovanna Vida

Stefano Zanin

Francesca Zingrillo, insegnante

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